Capacita' di leggere la realta', per impiantare su di essa la
"profezia di un annuncio". E' questo il dato che attraversa l'esperienza
missionaria del P.Paolo Manna, e, in particolare, quella che ha attraversato
il campo d'impegno per il Mezzogiorno d'Italia e la Chiesa di Aversa.
Annuncio e profezia, nel loro dispiegarsi nell'attualita' di una, di un
compito, e, di un servizio, ma, anche di un pensiero, che, nell'attivita'
concreta, come negli scritti, rivelano incontestabilmente un'impronta di
perenne novita', in linea con il progressivo sviluppo della missiologia del
Vaticano II, trovano in lui e, possiamo dire, nel nostro territorio, sintesi
mirabile
Egli pertanto, puo' esser definito, proprio, forse in virtu'' di queste
peculiarita' e, di queste istanze, l'iniziatore della moderna
evangelizzazione, in un contesto culturale e socio - ambientale, quale quello
del Mezzogiorno d'Italia e della realta' aversana dove stili e modalita' nuove
di "missione", dovevano attingere a situazioni ed a condizioni di vita che
imponevano il superamento del "contingente", per tradursi (come in effetti fu)
strategie significative e credibili di evangelizzazione, che guardassero
"oltre" e si spingessero con ardimento, verso nuovi orizzonti.
Furono, le Sue, intuizioni che, partendo dalla realta' locale, assunsero la
preoccupazione per l'Avvento del Regno, in una dimensione universalistica e
compiutamente protesa a permeare del senso dell'identita' missionaria, ogni
aspetto dell'impegno cristiano, ricondotto alla donazione di tutta
l'esperienza del P.Manna, nella sublimazione totale del dono di se',che dalla
nostra realta', prese volto e forma concreti. Queste stesse intuizioni fondano
inequivocabilmente l'idea e l'ideale della PUM "che ha acceso, come scrive il
Prefetto della Congregazione per la Evangelizzazione dei Popoli,
Card.Crescenzio Sepe, in tanti Sacerdoti, la coscienza del valore universale e
missionario del loro "Ministero" , dando rilievo alla diffusione quasi
frenetica del suo pensiero missionario, attraverso la mediazione di scritti e
periodici (si ricordi il periodico LE MISSIONI CATTOLICHE)e dando credito al
programma missionario, sintetizzato nel motto "Tutta la Chiesa per tutto il
Mondo".
Tutto cio', compendiato in un'efficace azione di evangelizzazione che,
radicata nella realta' del mezzogiorno d'Italia ed innestata nel perimetro
territoriale di Napoli a Ducenta, fu di riferimento per la Chiesa italiana
alla "prassi missionaria" che proprio tra la fine dell'800 e l'inizio del
secolo successivo, si andava delineando con l'evidenza e con quei fermenti che
il P. Manna seppe cogliere, divenendo propagatore di una progettualita'
missionaraia che, dalla Diocesi di Aversa, si proietta verso la specificita'
di una Chiesa che, per Sua natura, non puo' non essere missionaraia.
A questa Chiesa, alla quale, il P. Manna, ha inidicato, come scrive il Santo
Padre, inedite possibilita' e nuove, ardite frontiere per la missione", la
quale allo stesso P. Manna e' debitrice, e' richiesto oggi un nuovo impeto
missionario, all'alba del terzo Millennio.
La figura, l'esempio di alto e nobile profilo, umano, spirituale e
sacerdotale, del P. Manna che l'elevazione agli onori degli altari con la
cerimonia del 4 Novembre 2001 in S. Pietro, dalla Chiesa viene proposto ad
imitazione come modello di santita', ma anche come "paradigma" di
spiritualita' missionaria e prototipo di una sempre piu' adeguata
evangelizzazione,non puo' non rimandare al significato ed allo stile stile di
presenza del Pontificio Istituto Missioni Estere che il P. Manna diresse,
quale Superiore Generale, nel decennio 1924 / 1934 e che ancora oggi con
l'emblema del Seminario S.Cuore in Ducenta, Centro di Animazione Missionaria e
sacrario e fucina, da sempre, della realizzaione della specificita' della
vocazione missionaria, luogo che custodisce il Corpo del beato, nella Cappella
Cimiteriale dello stesso Seminario, nella quale sosto' in preghiera il S.
Padre, nel corso della Sua storica visita alla diocesi di Aversa, il 13
Novembre1990, costituisce, con la Sua organizzazione, una delle coordinate per
la pastorale e l'animazione missionaria della Chiesa di Aversa.
L'esempio di P. Manna, vanto e gloria di questo stesso Istituto che ci unisce
alla schiera dei "martiri" di ieri e di oggi, nel segno della speranza che non
delude, in particolare, per quanti hanno speso e spendono, la loro vita come
"testimoni" (questo, il significato del termine "martire") e' e sara', lo
diciamo senza enfasi, monito imperituro, per lo sviluippo di quella "densita"
missionaria , che ha sempre distinta la Chiesa di Aversa. Quella tomba,
divenuta altare, alla quale siamo tutti chiamati, ora, a convenire, per
vivificare la nostra coscienza misionaria, ci interpella a confrontarci, con
il nostro senso di appartenenza, ad un mondo, ad una realta' che richiede,
nella quotidianita' dell'agire, di intraprendere nuovi cammini, perche', sia
doverosamente comunicato e testimoniato il Messaggio di Salvezza.