"Auctoritate nostra Apostolica facultatem facimus ut Venerabiles Servi Dei
Paulus Petrus Gojdic, Methodius Trcha, Ioannes Antonius Fasrina, Bartholomeus
Fernandes dos Martires, Aloisus Tezza, Paulus Manna,Caietana Sterni et Maria
Pilar Izquerdo Albero Beatorum nomine in posterum appellentur..." Con
queste parole il S.Padre Giovanni Paolo II ha ascritto, il 4 novembre scorso,
otto nuovi beati nella lunga teoria di cristiani eroici elevati ai fastigi
degli altari.
La rievocazione di tale avvenimento non potra' mai rendere adeguata tanto la
gravita' solenne dell'atto pontificio quanto la commozione degli astanti
convenuti in piazza S.Pietro.
Un fremito generale accompagnato da uno scroscio di applausi, scosse i
numerosi pellegrini allorquando alla formula di beatificazione segui' il
disvelamento degli arazzi.. Penultimo sulla destra spiccava il volto luminoso
di Paolo Manna, contemplato con particolare attenzione dai tanti fedeli
provenienti dalle Diocesi campane di Aversa, Amalfi-Cava de' Tirreni,
Avellino, Alife-Caiazzo, Benevento.
Numerosi i presuli della nostra Regione ecclesiastica: il card. Michele
Giordano, Arcivescovo di Napoli;mons.Mario Milano, Arcivescovo-Vescovo di
Aversa; mons.Orazio Soricelli Arcivescovo di Amalfi -Cava de'
Tirreni;mons.Antonio Forte,Vescovo di Avellino; mons.Pietro Farina ,Vescovo di
Alife-Caiazzo;mons.Francesco Tommasiello,Vescovo di Teano-Calvi;mons.Luigi
Diligenza,Arcivescovo di Capua..
Nato ad Avellino il 16 gennaio 1872,Paolo Manna e' stato uno dei piu' insigni
missionari del XX secolo.
In conformita' al rinnovato impulso missionario di PioXI si fece promotore di
mille iniziative di tal genere. La fondazione del Seminario dell'Italia
meridionale per le Missioni Estere e l'ideazione d'una mezza dozzina di
riviste costituiscono il degno coronamento della sua piu' gloriosa fatica,
l'Unione Missionaria del Clero..
L'Unione, fondata nel 1916, fu dichiarata nel 1956 Opera Pontificia dal servo
di DioPio XII, che anni prima, in colloquio col beato,aveva voluto definirla
"gemma della tua vita". I libri di fuoco del novello beato, volti a favorire
una giusta revisione dei metodi di evangelizzazione, hanno formato
generazioni di seminaristi e di sacerdoti soprettutto della nostra terra
campana.
"In tutte le pagine dei suoi scritti ha giustamente sottolineato il Santo
Padre nell'omelia, emerge,una tenera e filiale devozione alla Madre di Dio. E
fu nella festa dei dolori di Maria, il 15 settembre 1952, che il missionario
irpino moriva a Napoli. L'aver sperimentato la guida materna della Madonna e'
stata prerogativa anche del novello beato, che in tal modo"ha compiuto il
cammino terreno giungendo ,attraverso molte prove,alla gloria del
cielo"(Angelus del 4 novembre 2001)